Il tempo in ferrovia ed i suoi orologi.
Svariati tipi e modelli che da quel lontano 1839 appartengono tutt’oggi al panorama ferroviario. Orologi di ogni fattezza e grandezza, orologi da torre, da muro, a colonna, da ufficio da parete e da tasca. Orologi per segnare il tempo che passa nelle stazioni, nei depositi e nelle officine. Orologi per la sicurezza della circolazione che registrano su carta il movimento di meccanismi e relais. Orologi a pendolo, elettromeccanici e meccanici; sincronizzati tra loro o regolati a mano seguendo protocolli rigidi e telegrafici. L’ora era prioritaria nella vita ferroviaria e da essa dipendeva la sicurezza della circolazione e l’orario ferroviario. Controlli quotidiani e regolazioni dei minuti che dovevano essere uniformi nell’intera linea o compartimento ferroviario regolando i vari uffici e stazioni a quell’ora esatta.
Ora che inizialmente regolava la vita di paesi e città dall’alto dei timpani degli edifici ferroviari in cui la certezza dell’esattezza era sicurezza per il viandante o per chi alzasse lo sguardo verso quel bianco quadrante ferroviario. Lentamente con il progresso l’ora ferroviaria è andata via via scemando per quella moderna società che disponeva di orologi e misuratori del tempo domestici, ma restava sempre l’unica e vera sicurezza per il movimento dei treni e per il lavoro di chi si occupava della circolazione ferroviaria. In questo capitolo voglio proporre articoli, istruzioni e informazioni tecniche che riguardano questa importante materia ferroviaria. Una sorta di filosofia del tempo che grazie ai suoi orologi ha fatto muovere i viaggiatori sui binari della rete. Vi invito a navigare nella pagina del Museo di Oggettistica ferroviaria di Signa dove sono raccolti e custoditi molti orologi in uso nelle varie epoche ferroviarie. Cimeli preziosi e ricercati per quell’inconfondibile e preciso ticchettio tra un treno e l’altro.
Cristian Rossi